Russi a Berlino

Per libere elezioni in Russia





 I russi di Berlino e le elezioni truccate 
 Stasera vi propongo un mio articolo uscito nel dicembre 2011 su un rivista online berlinese.
 Vengono da Mosca, Rostov, San Pietroburgo, e sono l’avanguardia berlinese del popolo della rete russo che si è mobilitato nelle ultime due settimane per manifestare contro il governo e i risultati falsati delle elezioni parlamentari del 4 dicembre. Si sono dati appuntamento in 800 sabato 10 dicembre 2011 davanti alla ambasciata russa a Unter den Linden e da là hanno sfilato sino al Reichstag http://berlin-fruit.livejournal.com/940.html . Chiedono diritti umani democrazia, nuovi partiti realmente indipendenti e nuove elezioni. Sostengono la necessità di un cambiamento ma si rendono conto che occorre molto tempo. Abbiamo incontrato Yuri, Olga e Anya, tre moscoviti di Berlino, che ci hanno raccontano la nascita del movimento di protesta russo nella capitale tedesca, nato parallelamente a quello nella madrepatria http://www.youtube.com/watch?v=CcR37OGFlF8&feature=player_embedded : una mobilitazione politica, fatto di persone normali, che scoprono insieme che è giunto il momento di dire basta, come ci racconta Olga: “Non pensavo neanche alle elezioni parlamentari imminenti, finchè non mi sono recata in Russia per un breve periodo e sono stata sensibilizzata dai miei amici e conoscenti. Tornata a Berlino sono andata a votare in ambasciata il 4 dicembre. Il 5 I brogli erano manifesti, grazie al web e ai media indipendenti, abbiamo visto pullman riempiti di gente portata a votare in 14 seggi differenti per 14 volte, ovviamente sempre per il partito di Putin. E’ stato allora che abbiamo capito che bisognava fare qualcosa. Facebook ha svolto un ruolo importante a livello organizzativo e comunicazionale e io stessa mi sono scoperta attivista da un gorno all’altro: fno a poco fa chattavo con gli amici su argomenti risibili, ora il 95% della mia attività sul social network è di stampo politico. Grazie ai media indipendenti, sono riuscita ad informare la mia famiglia in Russia sulla reale entità dei brogli, loro appartengono alla generazione sovietica e non conoscendo bene le potenzialità del web, erano rimasti vittime del digital divide e di una informazione governativa che ovviamente fa vedere solo cio’ che vuole.” Yuri ci spiega che “non c’è stato un collegamento organizzativo col movimento russo, ci siamo organizzati da noi, c’è stata piuttosto una bellissima connessione emozionale con i nostri concittadini nella madrepatria. A Mosca hanno saputo di noi solo grazie ai social forum e ai media alternativi russi. Devo aggiungere che siamo molto felici della risonanza che i giornali berlinesi hanno dato alla nostra protesta. Siamo molto soddisfatti del nostro ufficio stampa!” Vi sentite piu’ russi o europei? Secondo Yuri “Se io non mi sentissi russo non sarei andato alla manifestazione. A livello culturale ci sentiamo russi e europei, ho vissuto 7 anni in Europa e qui mi sento perfttamente a mio agio. La Russia è parte dell’Europa, come storico e antropologo so che la nostra storia e quella dell’Europa sono fittamente intrecciate, inizio’ tutto con il Cristianesimo, forse anche prima, ma anche il comunismo, per fare un esempio, è parte integrante della storia europea: Lenin è stato importato dall’Europa! Sinceramente non capisco perchè in Occidente ci si ostini a considerarci “diversi”” Olga interviene per spiegarci che “rappresentiamo un ceto culturalmente progredito che vive nelle grandi città russe.”, e Yuri aggiunge: “Facciamo parte di una generazione nata nel periodo finale dell’Unione Sovietica, venire in Occidente non è stato per noi uno schock culturale come poteva esserlo per la generazione dei nostri genitori. Ci possiamo integrare facilmente nell’Europa, a differenza di chi è sempre vissuto nell’Urss. Perché questo risveglio tardivo, perché ad esempio la società civile non si è mobilitata nel 2006, in occasione dell’assassinio della giornalista e attivista dei diritti umani Anna Politkovskaja? Anya: “Il movimento per I diritti umani in Russia, sfortunatamente, è sempre stato debole e emarginato a livello mediatico. Il caso Politkovskaja non ha avuto la risonanza necessaria per sollevare l’indignazione popolare. 5 anni fa da noi, i nuovi media non avevano raggiunto ancora una diffusione capillare, questa volta, grazie a internet, ai filmati dei brogli su youtube, la gente ha capito che il potere aveva passato il segno. Un’altra ragione è che la Politkovskaya si occupava di Cecenia e a Mosca e San Pietroburgo arrivano solo gli echi di situazioni politico strategiche cosi’ lontane nello spazio.” Il Segretario di Stato americano Hillary Clinton è stata critica verso Putin e Medvedev, cosa ne pensate? Yuri: “In realta’ secondo noi non si è esposta piu’ di tanto, ha lasciato solo una dichiarazione e nulla piu, la reazione aggressiva e irata del cremlino è invece sintomatica della paura e del disorientamento dell’oligarchia al potere, sono spaventati. E’ perfettamente normale che il segretario di stato usa critichi questa situazione: è suo dovere come dovrebbe esserlo per i politici tedeschi e europei che invece non si espongono, perchè hanno le mani legate dai molteplici interessi e dalle relazioni economiche tra Russia e Ue. Senza contare che la congiuntura finanziaria non è al momento delle migliori: attaccare politicamente Putin potrebbe danneggiare i mercati.” Quale è l’obiettivo del vostro movimento: Olga: “Rifare le elezioni. Ma prima dobbiamo cambiare le opposizioni. Rifare le elezioni ora con questi partiti sarebbe inutile. Abbiamo il partito di Putin, Russia unita, e altri partiti autorizzati, formazioni marionetta che fanno il gioco del potere e non rappresentano lo spettro della società civile. La costituzione è stata cambiata recentamente ed è molto complicato creare nuovi partiti, servirebbero milioni di firme.” Yuri: “Ci rendiamo conto che non sarà facile modificare in cosi’ poco tempo il panorama dei partiti in Russia. Il partito di Putin nonostante I brogli elettorali, è sceso dal 64% per cento del 2007 al 48,5% di oggi, ecco, un obiettivo realistico sarebbe per ora quello di rifare le elezioni senza frodi. Ma vogliamo anche il rilascio degli oppositori politici, la fine della censura, e una modifica della Costituzione che permetta finalmente la formazione di un vero scenario multi-partitico. Io mi auguro che da oggi il popolo russo intraprenda il suo cammino verso l’acquisizione di una mentalità democratica. Finora gli è stato impedito” Anya: “Non c’è tempo di fare un nuovo partito, per ora c’è un movimento che potrebbe un domani, con la leadership giusta, diventare una formazione politica che rappresenti le aspirazioni della società civile”. Il magnate Prokhorov l’uomo piu’ ricco del paese, ha annunciato la propria discesa in campo citando Berlusconi come esempio di soluzione del conflitto diinteressi tra soldi e politica Cosa pensate di questa iniziativa? Anya: “Non è un iniziativa di Prokhorov ma del Cremlino. Lui, essendo ricchissimo, non è una semplice marionetta, ma non si sarebbe mai candidato senza un tacito accordo coi vertici. Prokorov non verrebbe mai eletto, questa è una manovra di disturbo dei vertici per dividere le opposizioni”. Vi sentite ottimisti rispetto agli sviluppi futuri? Yuri: “Si’ siamo ottimisti ma senza illusioni, molto dipende da chi organizza l’opposizione, e’ una questione di leadership”. Anya: “Sta alla leadership la responsabilità di trasformare questo movimento spontaneo in un partito che ne raccolga la eredità e le proposte. Ed è importante agire con prudenza, nessuno vuole il sangue, il cambiamento sarà lento, c’è bisogno di tempo. Le vostre prossime iniziative? Olga:”Ci ritroveremo ancora il 24 dicembre a Unter den Linden, davanti alla ambasciata del nostro paese, per testimoniare la nostra solidarietà verso i concittadini, che lo stesso giorno, alla stessa ora, riempieranno le piazze del nostro grande paese”.

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