Zizzi pizza, la migliore pizza al taglio di Roma e molto altro

Giorgia Zizzi.


Amo lo street food da sempre e sono alla ricerca continua di qualità, passione e buoni prezzi. Insomma, cerco come tanti la classica soluzione per quando sei solo e non hai voglia di farti da mangiare, vuoi uscire e non ti accontenti del panino al baretto sotto casa (peraltro ottimo), ma vuoi levarti uno sfizio vero, spendendo ovviamente una cifra ragionevole, possibilmente analoga. A fine dicembre 2013, scorrendo Trip Advisor, mi accorgo che alla prima posizione su tutti i ristoranti a Roma c'è questo posto con uno strano nome, a due passi da casa mia. Strano penso, conosco l'indirizzo, ci passo in moto praticamente tutti i santi giorni, ma non l'ho mai minimamente notato. Parte la spedizione, inforco l'Sh e in tre minuti son là. Vengo accolto da una faccia radiosa, quella della ragazza nella foto, che dimostra subito di saperti mettere a suo agio, senza per questo essere costruita o esagerata. Vedo una clientela variegata, professionisti in pausa pranzo, molti turisti italiani e stranieri scampati alle tragiche trappole da pizza surgelata e carbonara precotta, giovani e famiglie. E' ora di pranzo e il posto, abbastanza piccolo, è stracolmo, ma non c'è il minimo segno di stress; Giorgia lavora con gioia ed efficienza, sorride a tutti e tutti sanno che arriverà il loro turno, senza dover aspettare troppo. Passan 3 minuti 3 e tocca a moi.


Se vi piacciono i supplì, fateci un salto...





 L'offerta è ampia...opto per un supplì classico, al ragù col pomodoro, è un trancio di pizza cacio e pepe. Che dire, mi è capitato molto di rado di assaggiare un impasto così digeribile e croccante, senza per questo essere eccessivamente secco. La qualità è alta e si nota. Il supplì è gottlich, divino: è il vero supplì romano vecchio stile, colla carne bbona, riassaporo la polpetta di riso della mia infanzia, quando i miei genitori mi portavano la domenica al ristorante Piperno, al Ghetto. Difficile trovare le parole giuste per questo supplì, bisogna provarlo. Non mi accontento, vedo un trancio con radicchio rosso di Verona e gorgonzola e non me lo lascio sfuggire. Innaffio il tutto con un'ottima birra artigianale. Quando arriva il momento di pagare ho un'altra piacevole sorpresa. Esco con la certezza di ritornare. Da allora vado da Zizzi almeno un paio di volte a settimana. 


Da Zizzi mangi prodotti di stagione, e questa pizza ai carciofi romaneschi... minchia che te lo dico a fare???




  Arriva Capodanno, sono invitato a una festa di amici e bisogna portare qualcosa, varco per la seconda volta la porta di Zizzi e conosco Federico, il fratello di Giorgia, nonché creatore di pizze, supplì e arancini, barchette di alici fritte con lo spicchio di limone, hamburger e panini alla cotoletta con senape tedesca ai mirtilli (!!!), fatti con carni provenienti da una azienda bio in Piemonte, e capisco che la mia intuizione è giusta. Questi son due paraculi veri, ma due paraculi per bene. Mi spiego meglio: a Roma, specie in centro, è tutto un proliferare di oscene rosticcerie, pizze al taglio di gomma,  kebabbari, finti risto bar senza cucina che vendono roba precotta, gestiti da cartelli che puntano al guadagno immediato sulle spalle e il fegato dell'ignaro turista d'oltreoceano o nord-europeo, invece che sulla fidelizzazione della clientela. Il primo è un calcolo gretto e alla lunga sbagliato, il secondo è un'intuizione giusta e lungimirante. Oltretutto il locale è semplice e essenziale, 4 sgabelli due mensole e una panchina fuori, nulla di modaiolo o pretenzioso, e a me i posti modaioli e pretenziosi alla lunga mi annoiano. Da Zizzi è pura sostanza, sostanza bio, ai prezzi giusti però.
 Ritornando alla festa, faccio il mio ingresso trionfale con una teglia di pizza radicchio e gorgonzola e un'altra con verdure al vapore: spariscono in 5 minuti; e tutti a chiedermi- ma dove la prendi sta meraviglia???


Federico Zizzi.


Col tempo le visite si intensificano, conosco meglio i due fratelli e capisco che questo posto è speciale, speciale da scriverci sopra. Hanno aperto a febbraio 2013 e non vengono dal settore. Lei è un architetto, che, vista la situazione tragica per i giovani professionisti in Italia, invece di lamentarsi girandosi i pollici e di lavorare poco e male ha cambiato completamente rotta, partendo da una bella idea e mettendola in pratica. Lui ha studiato cucina a Barcellona, ma gli è sempre piaciuta la pizza. Si son messi in due a lavorare e ne uscita una bella storia italiana, una storia che infonde ottimismo. In un momento come questo, in cui si lavora poco, e in cui, anomalia tutta italiana, metà del lavoro consiste nel riuscire a farsi pagare (purtroppo ne so e ne sapete qualcosa), è bello vedere due persone che hanno avuto il coraggio di provare a fare qualcosa di diverso e ci sono riusciti. La fortuna premia gli audaci. Continuate così e guai a voi se cambiate stile. VIVA I ZIZZI BROTHERS!!!

                                                                               https://www.facebook.com/zizzipizza?fref=ts




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